Di Marco Almagisti e Matteo Zanellato
Nelle ultime elezioni regionali in Veneto la coalizione di centrodestra ha ottenuto consensi inediti e, al suo interno, la Lista Zaia è risultata la prima a livello regionale. La domanda di ricerca è: la trasformazione della Lega in partito nazionale è riuscita anche in Veneto o i retaggi della subcultura bianca sono ancora determinanti per la spiegazione dei risultati elettorali di settembre 2020? L’ipotesi di questo articolo è che in Veneto la Lega non abbia compiuto completamente la trasformazione in senso nazionale e nazionalista perseguita dal segretario Matteo Salvini, in quanto il consenso di Luca Zaia si basa sul localismo antistatalista quale cultura politica di lungo periodo. Il risultato della nostra analisi è che la trasformazione della Lega in partito nazionale è stata bilanciata dalla leadership regionale perché ha potuto incapsulare la storica linea di conflitto centro/periferia e rappresentare la questione dell’autonomia al di fuori della lista ufficiale.